Il titolo è il passaporto con cui il tuo romanzo si presenta al mondo. È fondamentale. Deve raccontare senza svelare, descrivere e invogliare il lettore. Appena finito di scrivere questo romanzo avevo un titolo di lavoro alla Lina Wertmuller “Il giorno in cui il Gaggina impazzì e impugnò la katana” ma non aveva il giusto appeal. Ci voleva qualcosa di immediato, che rimanesse impresso. L’illuminazione mi è venuta mentre ero in auto. All’improvviso la radio ha passato una vecchia canzone di Franco Battiato “Cuccuruccucù Paloma” . Lì c’è un passaggio in cui si parla dell’ira funesta del popolo afgano… è perfetta ho pensato. Perfetta perché l’ira funesta è un titolo “alto” che a tutti ricorda i tempi della scuola quando si studiava il pelìde Achille nell’Iliade di Omero ma, al tempo stesso, è anche immediato perché calza a pennello con la mia storia, cioè quella di un matto di paese, che con la sua ira funesta tiene in scacco un intero paese…
Il resto lo potrete vedere su Premium Crime domenica 6 ottobre alle ore 22.
Ecco il promo: