Mi piaceva l’idea di abbinare al mio romanzo una colonna sonora, una musica di sottofondo. Ho così pensato di corredare ogni capitolo con alcune canzoni che descrivessero la scena che si stava per leggere. Ogni brano della mia ideale playlist può essere interpretato in tre modi diversi. Ossia: cinematograficamente, come la colonna sonora più adatta per quella scena (per la Prima della Scala, ad esempio, il sottofondo scelto è la Marcia trionfale dell’Aida); letterariamente, il testo della canzone descrive la scena (quando si ritrova il sindaco morto la canzone scelta è Murder on the dance floor); evocativamente, il titolo della canzone richiama il contenuto della scena (in un capitolo di caos totale la colonna sonora è Bruci la città). La lettura è per sua natura evocazione: quando leggiamo nella nostra testa creiamo un mondo, proiettiamo le situazioni. Le canzoni suggerite sono, secondo me, la colonna sonora adatta per quelle proiezioni.
E’ uno stralcio dell’intervista che ho rilascio a Panorama.it e che potete leggere in forma integrale a questo indirizzo.