Sulla scorta del mio post su come “scelgono” i manoscritti gli editor e anche sulla difficoltà di agganciare gli stessi, un lettore mi chiede lumi riguardo al self publishing:
La pubblicazione on line può essere valida? Magari con Amazon?
La mia risposta è: dipende. Trovo il self publishing ottimo per racconti e testi brevi e meno efficace per i romanzi.
Pubblicarsi da soli un romanzo, secondo me, fatte salve le solite eccezioni, è un’impresa destinata ad ottenere risultati modesti.
Tutti – esordienti ed autori affermati – hanno bisogno di due figure fondamentali (che solo una casa editrice seria può mettervi a disposizione): un editor che lavori sul testo insieme a voi e un bravo correttore di bozze che “ripulisca” il testo da tutti gli ORRORI ortografici e grammaticali.
Se vi auto-pubblicate il vostro romanzo conterrà quasi sicuramente dei refusi (molti refusi e il lettore arriccerà il naso) e, in alcuni passaggi, risulterà farraginoso o poco chiaro (un editor generalmente vi fa riflettere sul testo e anche riscriverne delle parti per migliorarle).
Gli stessi problemi, certo, li potrete riscontrare anche con un racconto ma sicuramente in misura minore e, ritengo, tollerabile. Pubblicarlo vi darà comunque visibilità e anche la possibilità di farvi conoscere. Lo potrete mettere autonomamente su Amazon a un prezzo competitivo (€ 0,99 o anche gratis per un periodo, cosa che non vedrei bene per un romanzo).
Personalmente mi sono cimentato in un esperimento simile auto-pubblicandomi un racconto dal titolo Il diavolo della Tasmania in lingua inglese su tutti gli store Amazon (qui tutta la spiegazione e qui un primo bilancio dell’esperimento che vi invito a leggere).
Prima di buttarvi nell’impresa, però, permettetemi di darvi un ultimo consiglio: considerate l’idea di farvi disegnare una bella copertina (ho spiegato qui quanto sia importante).